Sconforto di un'illustratrice

La via dell'arte è sempre piena di difficoltà

In una giornata grigia sia fuori che dentro di me, l'unica immagine che nasce nella mia mente non può che essere di pioggia e tenebre.

Buongiorno a tutti!

Oggi è una giornata uggiosa, cielo grigio e pioggia.

Sarà il maltempo ma oggi, cari amici, sono in crisi e forse non è questione solo di un giorno, ma di un lungo periodo. 

Non fraintendete, sto bene, la salute c'è e pure l'amore!

Ebbene sì, anche per me è finalmente arrivata la felicità. E' stata una lunga attesa, ma ne è valsa la pena e sapevo che sarei stata ripagata nel migliore dei modi.

Ma perché parlo di crisi allora? Perché ragazzi, questo lavoro è duro, durissimo, quasi impossibile ed io mi sento profondamente frustrata; mando il C.V. e il portfolio, ma non accade nulla, solo porte chiuse e mi trovo a dubitare di me stessa e delle mie capacità. 

Questo lavoro è fatto di attese, talvolta così lunghe e snervanti che mandano in depressione ed io, che sono nell'attesa in questo momento, mi sento sospesa in un limbo e la precarietà è una delle beste più brutte, di quelle che ti fanno sentire mediocre, che ti fanno sentire né carne né pesce, senza uno scopo, senza una meta e quello che più di tutto penso, è che sia proprio vero che per fare soldi servano soldi.

Ma come si fa se i soldi che si hanno sono pochi e bisogna risparmiarli? Come si fa, se le persone, i grandi capi, non ti danno una possibilità? Come si fa ad imparare? Tante cose le ho imparate da sola, provando, sbagliando e riprovando; ho una laurea, ma altre nozioni le acquisite da autodidatta, facendo da sola. 

Vedete, la frustrazione è maggiore ora poiché potrei anche permettermi finalmente di costruire una vita di coppia, sposarmi e vivere felice in una cosa tutta mia, dato che l'amore l'ho trovato, ma come posso farlo serenamente se le entrate sono esigue?

Ancora una volta rimango impantanata. 

Vorrei fare queste cose, ma la situazione attuale nazionale non me lo consente. Sono una povera artista che vorrebbe trovare il suo posto nel mondo, ma questo mondo ha il cuore e orecchie troppo dure per ascoltare la mia voce, figuriamoci il mio dolore. La soluzione ci sarebbe, dovrei cambiare città e forse addirittura Paese, ma sono troppo legata alla mia terra, alla famiglia e agli amici, al mare della mia Pesaro e a tutte le belle cose che ci sono qui.

La via è impervia e tortuosa, non so se riuscirò mai a vedere un po' di pianura.

Fortunatamente non sono più sola e questa è la mia consolazione, io spero e prego e nel frattempo mi do da fare, arriveranno tempi migliori.

Arriveranno tempi migliori?

Non lo so, intanto cerco di ritrovare lo spirito combattivo sforzandomi di essere positiva, ogni giorno è una pagina vuota dalla quale ripartire.

Vi mando un abbraccio enorme,

Monica

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