Siamo tutti un po' bambini

Ricordiamoci che siamo stati bambini

Siamo tutti un po' bambini

Buon pomeriggio a tutti!

Rieccomi qua in questo caldo pomeriggio di luglio, sapete, oggi sono ben 14 anni che mi sono diplomata!

Correva l'anno 2009 e la mattina del 10 luglio mi apprestavo a sostenere l'orale all'Istituto d'arte di Pesaro. Ricordo che c'era il sole e che non fui la prima di quella mattinata, quindi dovetti aspettare il mio turno in un misto di ansia e desiderio che tutto finisse il prima possibile; sia chiaro non avevo paura, ma era comunque un esame e come tutti gli esami portava con sé la sua bella carica di aspettativa e dubbio.

La mia tesina era incentrata sull'infanzia e il ritornare bambini, con che cura e passione avevo fatto le ricerche, partendo dal mitico fanciullino di Pascoli, poi la gioventù fascista con i balilla e un'infanzia negata, arrivando a Nietzsche con il suo superuomo (o oltreuomo) perché "nell'uomo autentico si nasconde un bambino che vuole giocare" fino ad approdare all'inglese con Charles Dickens, che spesso raccontò la povertà dei bambini con me che mi innamorai di David Copperfield, fino ai meravigliosi e fanciulleschi quadri di Marc Chagall, con i suoi splendidi colori che richiamano le emozioni di quando era bambino, perché lui fu un artista dall'animo da eterno fanciullo.

Feci proprio un lavoro con i fiocchi e dato che il mio indirizzo era grafica e comunicazione, il mio elaborato grafico consisteva in un libricino che si apriva a fisarmonica, proprio come quelli cartonati che si leggono per i primi anni dei bambini e realizzai a parte un "puzzle" in legno, sui cui pezzi c'era il riassunto delle materie del libricino. Anche questo puzzle riprendeva quelli in legno con cui i bambini giocano nei primissimi anni di vita, quelli i cui pezzi hanno un pomellino per facilitarne la presa ai bambini e che vanno incastrati dentro ad una cornice.

Avevo preso del compensato e ricordo che feci tagliare i pezzi secondo il mio gusto, ad un professore di architettura in laboratorio, non era un mio insegnante ma fu disponibile ad aiutarmi in questo lavoro.

Che dire, sono bei ricordi e sebbene siano passati tanti anni, mi ricordo ancora quando ho iniziato a scrivere la mia tesina.

La copertina del libro l'avevo pensata dopo aver cercato e guardato dei miei vecchi disegni da bambina e cercai di disegnarla come se avessi ancora cinque anni.

Titolo dell'intera opera: "Tutti i grandi sono stati bambini. Ma pochi di essi se ne ricordano" Antoine De Saint-Exupéry

La mia tesina piacque, diciamo che per lo meno è quello che a me sembrò e che ricordo a distanza di così tanti anni, feci il mio orale che se non ricordo male durò una quarantina di minuti, meno di un'ora e che vide naturalmente domande anche all'infuori della tesina, tra cui Hegel in filosofia! Ricordo poco e niente di quelle domande, rammento invece la difficoltà nel ripescare dal mio cervello le informazioni su di lui che non era stato per me uno dei filosofi più graditi! Perché non poteva chiedermi di Schopenhauer? Molto meglio, qualcosina ricordo ancora adesso!

Comunque sia, anche quella importante tappa passò e un'estate senza pensieri, prima dell'inizio dell'università, mi aspettava!

Ma lo sapete che tra tre giorni sono 11 anni che mi sono laureata? Se volete ve lo racconto in un nuovo articolo il 13! :D

Scherzi a parte, non dimentichiamoci che siamo stati bambini, ho sempre sentito impellente questo promemoria dentro di me, dopotutto le mie prime produzioni sono state tutte rivolte verso i bimbi, ma anche se non lo avessi fatto, ho sempre cercato e cerco tutt'ora di mantenere l'animo un po' fanciullesco e penso che questo mi sarà molto utile per quando la vita mi porrà davanti ad un imminente cambiamento di vita!

Tra un mese e sei giorni (in teoria) nasce il mio primo figlio e sebbene io sia già abituata ai bambini, ho quattro nipoti tra i dieci e i cinque anni, è una cosa che mi angoscia ma che mi rende comunque felice; dovrò sapermi adattare e malleare come l'acqua, ma voglio pensare che, al di là di nuove responsabilità, avrò nuove occasioni per riscoprirmi bambina anche io e chissà che, grazie a questa mia predisposizione, io riesca a capire poi meglio in futuro gli stati d'animo di mio figlio! 

Vi mando un abbraccio ed un bacio, lasciandovi con il primo disegno dedicato a mio figlio, che ho realizzato per la festa della mamma di quest'anno.

Monica

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